“Matera capitale europea della cultura 2019 sia un’opportunità per la Basilicata, per il Mezzogiorno e per tutto il Paese. L’evento è una straordinaria occasione di crescita da cogliere saldando e integrando le politiche agroalimentari e ambientali alle strategie di sviluppo del patrimonio naturalistico, paesaggistico, storico, enogastronomico del territorio”.
Così Luigi Sbarra, segretario generale della Fai Cisl, a margine del Consiglio generale della federazione agroalimentare-ambientale della Basilicata, in svolgimento a Matera.
“Occorre mettere a sistema una rete unica, fatta di monumenti, città storiche, natura, distintività – ha aggiunto il sindacalista -. E bisogna capire che il contributo dei comparti e delle filiere agricole, alimentari e idraulico-forestali è essenziale sia sotto il profilo del riscatto economico che della coesione sociale”.
“Si pensi al sostegno che può dare una forestazione capace di difendere e rendere produttive le aree interne – ha evidenziato Sbarra -, alla capacità delle realtà agroalimentari, dell’artigianato alimentare, del sistema vitivinicolo e agro-turistico di creare valore e integrazione, specialmente nelle aree montane e isolate, le più tradizionali, veri e propri scrigni che serbano antiche tipicità e usanze che si credono perdute”.
“Abbiamo più di un anno per mettere a punto un Progetto-Matera che renda l’evento del 2019 una grande festa di idee, sviluppo, progettualità integrata – ha incalzato il segretario generale – . Ecco perché, come Fai Cisl, chiediamo sin da oggi ai nostri interlocutori sociali e istituzionali di lavorare insieme, a tutti i livelli, per questo obiettivo. Una sfida che riguarda anche e soprattutto il governo, che su questa partita ha l’opportunità di tornare a ‘pensare Mezzogiorno’, dando vita a strategie meridionalistiche da troppo tempo accantonate, con investimenti che generino buona occupazione e crescita dove più se ne avverte il bisogno e benefici per tutta l’Italia”, ha concluso Sbarra.
l.can.