“Il rilancio del Sud e della Basilicata passa da un’agricoltura moderna, multifunzionale e di filiera che tutela il lavoro di qualità”. È quanto sostiene il segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Antonio Lapadula, impegnato in queste settimane nelle assemblee di base che porteranno la federazione che rappresenta i lavoratori dei settori agricolo, forestale, alimentare e ambientale al sesto congresso regionale di inizio aprile. Sullo sfondo i recenti dati Ismea-Svimez che confermano la buona salute del settore primario lucano. “A trainare l’uscita della nostra regione dal tunnel della crisi economica – commenta Lapadula – non è solo Fca. Il nostro settore primario si conferma come uno dei più vivaci di tutto il Mezzogiorno, soprattutto per il contributo dato sul piano occupazionale con l’avvento di una nuova generazione di imprenditori e operatori agricoli che portano nel settore innovazione e capacità competitiva. Lo dimostra anche la nascita di nuove imprese agricole condotte da giovani, ben 183 grazie al Prs 2014-2020, segno che l’agricoltura non è più le cenerentola di un tempo, ma un settore in cui si può fare ricerca, innovazione e qualità e intraprendere interessanti percorsi di carriera, anche grazie alla crescente sensibilità dei consumatori, sempre più alla ricerca di prodotti certificati e tracciati, e alla diffusione di una vera e propria cultura del cibo. L’attenzione alla qualità del lavoro e delle produzioni paga – continua Lapadula – e fa ben sperare per un ulteriore consolidamento di un comparto che ha ancora molte potenzialità inespresse nella nostra regione. Usiamo bene i fondi europei per irrobustire le filiere d’eccellenza del nostro agroalimentare, ma anche per migliorare l’offerta formativa nel settore agricolo, con un occhio di riguardo alle scuole tecniche e all’Università di Basilicata, perché solo puntando sulla formazione specialistica degli imprenditori e dei quadri aziendali e sulla qualità del capitale umano si potrà dare continuità al percorso di crescita intrapreso dall’agricoltura lucana. Siano in tal senso da monito – conclude Lapadula – le recenti parole di monsignor Ligorio che ha richiamato i giovani a coltivare la terra e incoraggiato il ricambio generazionale. Il sindacato è pronto a fare la propria parte attraverso lo sviluppo della contrattazione e della bilateralità”.
l.can.