Da più di un mese è ferma la produzione dello stabilimento Tandoi. Ha il tono di un appello quanto scrivono in una lettera alla Regione, nonché Provincia e Comune, i tre segretari di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, Vincenzo Cavallo, Marcella Conese e Leonardo Barbalinardo. In una nota, fanno notare che «la situazione finanziaria è assai delicata, con la confisca del molino realizzato con un finanziamento successivamente revocato da parte dei ministero dello Sviluppo economico e la risoluzione contrattuale recentemente notificata dal più grosso cliente (Barilla) che da solo costituiva circa il 50 per cento dei fatturato prodotto dallo stabilimento. I lavoratori del gruppo non ricevono le retribuzioni da novembre ed, inoltre, è accertato che l’azienda non versa le quote al fondo di previdenza complementare (Tfr) dal maggio 2011.
Il 30 gennaio scorso si è svolto un incontro al ministero del Lavoro per verificare quali forme dì ammortizzatori sociali attivare e si è convenuto che per i lavoratori di Matera si sarebbe attivato un procedimento di cassa integrazione ordinaria per consentire all’azienda di perfezionare gli accordi economici necessari per rilanciare il gruppo. In effetti, oggi – continuano i sindacati – si tiene in Confindustria un incontro Tandoi e sindacati per definire il percorso di cassa Integrazione e un possibile piano di rientro per la corresponsione delle spettanze non percepite dai lavoratori». A questo punto, le organizzazioni di categoria annunciano di voler, «percorrere qualsiasi strada ed attivare tutti gli strumenti possibili per salvare il futuro della produzione di pasta a Matera. A tal fine, chiedono la convocazione di un tavolo interistituzionale per evitare che questa crisi finanziaria sì trasformi in una nuova emorragia di posti di lavoro».
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno del 12 febbraio 2013