È stato rinnovato nei giorni scorsi a Parma, dopo otto mesi di trattative e dieci incontri, il contratto integrativo del gruppo Barilla. Ne danno notizia i segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, Antonio Lapadula, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello, e le Rsu dello stabilimento Barilla di Melfi. Il nuovo contratto di gruppo prevede, per la parte economica, un sostanzioso incremento salariale legato alla produttività per il triennio 2014-2016. I lavoratori – in Basilicata sono 360 gli addetti interessati – avranno un premio massimo di 7.450 euro nel triennio.
Non meno importanti sono le novità su fronte normativo. L’accordo prevede, infatti, il rafforzamento delle relazioni sindacali, delle norme sulla formazione professionale e la sicurezza; l’implementazione dello smart working per gli impianti di sede e un aumento dei permessi retribuiti per congedi parentali per tutti i dipendenti. Barilla fornirà inoltre gratuitamente a tutti i lavoratori degli stabilimenti il lavaggio degli abiti da lavoro e concederà 8 ore di permessi retribuiti per i lavoratori impegnati nel ciclo continuo in occasione della Pasqua.
Con il nuovo contratto di gruppo viene anche istituita la giornata della sicurezza alla quale parteciperanno ogni anno i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e i responsabili del servizio prevenzione e protezione. Barilla implementerà inoltre il “Learning Management System” per la certificazione della formazione professionale. Le singole Rsu di stabilimento concorderanno infine con l’azienda i parametri specifici per il premio di produzione, un aspetto questo che rappresenta un precedente importante nella contrattazione del settore.
Per i segretari regionali di Fai Flai Uila “il rinnovo del contratto integrativo alla Barilla getta le basi di un modello di relazioni industriali sempre più attento alla qualità delle produzioni, al benessere dei lavoratori e all’apprendimento continuo. L’incremento del salario di produttività consentirà inoltre ai lavoratori una maggiore disponibilità di reddito che in una fase di forte contrazione dell’economia costituisce un importante segnale di fiducia per la ripresa dei consumi. È stato un rinnovo difficile – concludono Lapadula, Esposito e Nardiello – ma il risultato conseguito sia sul piano economico sia sul piano normativo premia lo sforzo delle parti e riconosce la centralità della contrattazione nelle relazioni industriali”.