Esuberi alla Gaudianello: salta l’incontro fissato ieri pomeriggio tra Regione, azienda e sindacati. Lo scorso mese di novembre, lo ricordiamo, la Norda, nuova proprietaria della storica azienda lucana, aveva annunciato un esubero di 25 unità su 113. Tutti dipendenti del settore amministrativo per i quali si paventava il trasferimento a Milano. Un piano di ristrutturazione che era stato fermamente rigettato dai sindacati in quanto “incompatibile con le ipotesi di sviluppo prospettate dal management del guuppo Norda all’atto dell’acquisizione della Gaudianello”, anche perchè “lo stabilimento lucano è leader nel sud e occupa il quarto posto nel mercato nazionale delle effervescenti naturali. Ridurre il personale vuol dire mettere in discussione questi primati e ridimensionare il ruolo centrale dello stabilimento Gaudianello rispetto alle altre realtà del gruppo Norda”.
“Lo stabilimento di Rionero – aveva ribadito il segretario della Fai Cisl Lapadula ieri mattina, alla vigilia dell’incontro poi saltato – riveste una importanza enorme per il tessuto produttivo della Basilicata e di tutto il Meridione, portar via la testa dello stabilimento dalla Basilicata significherebbe ridimensionare notevolmente il ruolo. Bisogna capire se la Norda vuole ragionare in termini di gruppo o in termini di singolo stabiliemnto. Noi andremo all’incontro per chiedere il piano industriale complessivo di tutti gli stabilimenti per capire bene cosa intende fare l’azienda”. Un chiarimento che, però, ieri non c’è stato perchè la Norda che ha acquisto lo stabilimento lucano nel 2010, non si è presentata al tavolo.
Dalla Regione Basilicata fanno sapere che “l’incontro fissato in Regione per esaminare le questioni legate allo stabilimento di Melfi della Monticchio Gaudianello Spa è stato rinviato a nuova data, poichè l’azienda ha comunicato al Dipartimento regionale Attività Produttive l’impossibilità di partecipare alla riunione. Allo stesso tempo, la Gaudianello ha assicurato la propria disponibilità a concordare una nuova data”. Nel frattempo i sindacati si sono dichiarati decisi a “spingere” per fissare la data il più presto possibile. “il problema pare sia stato una mancanza di comunicazione con la testa dell’azienda – dice Lapadula – ma quel che è certo è che il rinvio di oggi qualche dubbio sulla reale volontà della Norda di sedersi al tavolo delle trattative lo pone”.
21 gennaio 2014 – fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno