Si svolgerà giovedì 1° giugno, dalle 10:30, a Policoro, in Largo Chonia, nei pressi del lido La Capannina, la quinta edizione regionale di «Fai bella l’Italia», manifestazione promossa dalla Fai Cisl che coinvolge migliaia di volontari in tutta Italia per una giornata all’insegna dell’ecologia e dell’impegno civico. Quest’anno i volontari della Fai Cisl lucana adotteranno uno spazio verde dentro un’area di grande pregio naturalistico come la riserva naturale orientata del Bosco Pantano e metteranno a dimora venti piante di specie autoctone: quercia, ornello e frassino ossifillo. La riserva rappresenta uno dei pochi esempi in Italia di foresta planiziale e per le sue caratteristiche di biodiversità è stata dichiarata sito di importanza comunitaria (SIC), nonché zona di protezione speciale (ZPS) in quanto area idonea alla conservazione di numerose specie di uccelli selvatici.
«Anche quest’anno si rinnova in Basilicata un appuntamento che vuole accendere i riflettori sull’importanza di difendere collettivamente il nostro straordinario patrimonio naturalistico», spiegano la segretaria nazionale e reggente regionale Raffaella Buonaguro e il sub-reggente Lorenzo Roesel. «In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 – continuano – con questa iniziativa vogliamo mettere in risalto il ruolo attivo che ciascuno cittadino può e deve svolgere nella tutela e valorizzazione del territorio con l’obiettivo di costruire una nuova sensibilità ecologica a partire dalle concrete pratiche quotidiane. Allo stesso tempo, mentre in Emilia Romagna si contano i danni dell’ennesima alluvione, con questo evento poniamo l’accento sul valore sociale del lavoro idraulico-forestale in un territorio fragile come quello del litorale jonico in cui è sempre più necessario trovare un giusto punto di equilibrio tra tutela della natura e attività antropiche».
Per il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo «la politica migliore è quella che previene i disastri investendo sulla manutenzione e la sistemazione del territorio. In tal senso, il PNRR costituisce insieme una sfida e una opportunità per affrontare in modo pro-attivo gli effetti del cambiamento climatico. Ora si tratta di spendere rapidamente e bene le risorse stanziate, pari a quasi 35 milioni di euro, per nuovi progetti e per il completamento di opere già in corso in modo da mettere in sicurezza un territorio storicamente oggetto di fenomeni di erosione e dissesto idrogeologico. Allo stesso tempo dobbiamo ripensare il rapporto tra uomo e ambiente, in particolare nelle aree interne, dove lo spopolamento produce anche l’impoverimento del fondamentale presidio umano del territorio, sapendo che la conservazione e la manutenzione – conclude Cavallo – sono essenziali per la rigenerazione del nostro patrimonio naturale».