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Balvano, la fabbrica dei desideri: gli introvabili Nutella Biscuits nascono in Basilicata

Quasi introvabili sugli scaffali degli esercizi commerciali, ma fonte di sviluppo e di rilancio per lo stabilimento della Ferrero lucano.

I Nutella biscuits oggetto del desiderio. Quasi introvabili sugli scaffali degli esercizi commerciali, ma fonte di sviluppo e di rilancio per lo stabilimento della Ferrero di Balvano, nell’entroterra potentino. La fabbrica lucana, del resto, è l’unica dove viene prodotto il dolciume che tanto clamore sta suscitando in tutta Italia. Non tanto – e non solo – per la dolcezza al palato, quanto per la caratteristica di essere «merce rara». Della sua introvabilità si è letto e scritto tantissimo nelle ultime settimane. Ma il dato certo – e positivo per l’economica lucana – è che i Nutella biscuits, come da accordi e da programmi di investimento della Ferrero, hanno portato nuova linfa occupazionale, con 140 giovani lucani assunti per far fronte alla super produzione di biscotti al cioccolato ed una sessantina di stagionali richiamati sulle linee. C’è chi, dalla fabbrica, parla di strategia e di magazzini pieni.

«C’è tanto prodotto in magazzino – ci racconta uno dei lavoratori di Balvano – e questo grande successo è tutto nato con il passaparola sui social: si è voluto creare una grande attesa nei confronti di questo prodotto. Le forniture sono state assicurate con il contagocce. Basti pensare che in tutta Italia agli ipermercati si garantivano solo 800 pacchi a settimana. Ora si sta iniziando ad assicurare qualche confezione in più, tanto che dai primi giorni di dicembre è più facile trovare sugli scaffali il prodotto. Ma a livello pubblicitario – dice ancora il nostro interlocutore – la vera e propria campagna inizierà ad agosto. Avete notato – ci chiede il lavoratore – che in tv non ci sono ancora spot sui Nutella biscuits? Le prime pubblicità inizieranno ad essere trasmesse in estate».

Per il nuovo prodotto l’azienda ha investito 120 milioni sullo stabilimento di Balvano, con circa 150 nuove assunzioni. «Crediamo – ha detto il presidente e amministratore delegato di Ferrero Commerciale Italia, Alessandro d’Este – nel ruolo sociale della Ferrero nel Paese». «Qui a Balvano – spiega il segretario regionale della Uila-Uil, Gerardo Nardiello – è stata allestita una nuovissima linea, super innovativa, costruita a gennaio 2019 per un investimento di 120 milioni di euro. Oggi il prodotto è distribuito solo in Italia, ma presto sbarcherà in tutta Europa, a partire dalla Germania. Per garantire le produzioni e rispondere alla grandissima richiesta di mercato, tra qualche settimana si inizierà a lavorare a ciclo continuo, anche la domenica. Tra di noi – continua il sindacalista – c’è grande soddisfazione, soprattutto per quel che riguarda il dato occupazionale. Sono stati assunti circa 150 giovani, con contratti e tempo determinato che in alcuni casi arrivano a nove mesi. Balvano è l’unico stabilimento che fornisce tutti i punti vendita italiani ed il prodotto va forte. Sono stati ampliamente superati gli 80 milioni di fatturato inizialmente nelle previsioni».

«La nuova linea produttiva – evidenzia il coordinatore della Fai-Cisl di Potenza, Antonio Lapadula – sta rilanciando fortemente lo stabilimento di Balvano. Ad oggi sono state messe in commercio circa 2 milioni e 700 mila confezioni. C’è poi il discorso assunzioni: 150 giovani lavoratori, fino ai 35 anni, hanno avuto un’opportunità lavorativa. Parliamo di tanti ragazzi che oggi guadagnano 1300, 1400 euro al mese: soldi che vengono reinvestiti nell’economia del territorio. La nostra speranza è che si avvii, prima o poi, anche un percorso di stabilizzazione».

«Le assunzioni – concorda il segretario regionale della Flai-Cgil, Vincenzo Esposito – sono sicuramente positive. Si tratta di qualcosa di importantissimo per un territorio come il nostro, in cui la disoccupazione giovanile sfiora il 40 per cento. Come sindacato – conclude – lavoreremo per ottenere la stabilizzazione: già 14 lavoratori dello stabilimento di Balvano, in realtà, dopo anni di contratti a termine hanno ottenuto, pochi giorni fa, un rinnovo, ma a tempo indeterminato».

Tutti pazzi per i «Nutella Biscuits»: saranno prodotti a Balvano, in Basilicata
Pronte 2 milioni e 700mila confezioni un ciclo continuo per il grande lancio

Provengono da Balvano e da diversi comuni del comprensorio nella provincia di Potenza, fra cui Brienza, Muro Lucano, Bella, Baragiano, Avigliano, Pescopagano. Tanti lavoratori arrivano da Potenza, ma anche dalla lontana Matera. I Nutella biscuits si sono rivelati una vera e propria manna per numerosi giovani lucani in cerca di occupazione. Ad oggi – apprendiamo dalla Fai-Cisl – sono stati prodotti 57 milioni di biscotti e 2 milioni e 700 mila confezioni. Tutto questo, grazie agli sforzi dei tanti operai dello stabilimento della Ferrero di Balvano, dove fino a pochi mesi fa si producevano e confezionavano merendine, brioches e prodotti caldi da forno, prima di diventare la patria dei biscotti alla Nutella. «Siamo l’unico stabilimento al mondo – ci dice Innocenzo Natiello, operaio e rappresentante sindacale di stabilimento della Fai-Cisl – che produce i Nutella biscuits. Abbiamo iniziato con la Francia, nazione europea dove si registrano i numeri più alti relativi al consumo di biscotti, poi è iniziata la fase italiana. Il progetto, naturalmente, è quello di estendere la rete in tutta Europa e poi di aggredire il mercato americano. Ad inizio aprile i nostri biscotti alla Nutella saranno distribuiti in Germania e saranno sempre prodotti qui a Balvano. Ci si sposterà poi oltreoceano. Se anche lì i risultati saranno così importanti – assicura il lavoratore – l’azienda potrebbe decidere di produrre anche in America». I dipendenti fissi dello stabilimento della Ferrero di Balvano sono 314, ai quali se ne sono aggiunti nelle ultime settimane altri 199: di questi 140 sono i nuovi assunti, mentre 59 sono gli stagionali storici richiamati in fabbrica proprio per questa fase di massima produzione. «Lavoriamo su tre turni, in ognuno dei quali – ci dice Natiello – produciamo 230 quintali di prodotto, per un totale di quasi 700 al giorno. Per farsi un’idea dei numeri basta moltiplicare il prodotto giornaliero per 30 e poi per 12, i mesi dell’anno. Fino al 30 aprile scorso – racconta – abbiamo lavorato il sabato, mentre il primo febbraio partirà il ciclo continuo, nel senso che la fabbrica della Ferrero di Balvano, per restare al passo con le richieste di mercato, resterà in attività anche la domenica. Si lavorerà, insomma, sette giorni su sette, giorno e notte. In tutto questo, naturalmente, è stato importante il ruolo del sindacato, che ha insistito – conclude – affinché venisse pensato un nuovo prodotto per lo stabilimento di Balvano, raggiungendo l’obiettivo con l’accordo del 7 aprile 2017».