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Agroalimentare Sud: Siglato accordo di secondo livello

A rendere nota la notizia sono i Segretari Territoriali di FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL, rispettivamente rappresentate al tavolo in Confindustria nella giornata del 10 luglio c.m. da Giuseppe Romano, Giuseppe Burdi, Rocco Coviello.

I tre sindacalisti ritengono il risultato del confronto soddisfacente in un periodo non semplice nel panorama del lavoro e dell’economia, il fatto di aver portato a sintesi in una contrattazione di prossimità le opportunità che questa interessante realtà produttiva realizza, in un progetto di ampio respiro che coglie le necessarie specificità e mette la comunità aziendale in condizione di tranquillità per i prossimi anni, è una cosa estremamente importante e da un segnale in controtendenza.

L’agroalimentare sud agisce in un mercato molto particolare com’è quello del malto da birra, azienda che nel panorama italiano riveste un ruolo di primo piano, per la qualità del prodotto, per la connotazione prettamente made in italy, dove la ricerca sulle sementi, e gli accordi di filiera messi in atto sono il filo conduttore per differenziarsi e esitare sul mercato un prodotto di alta qualità.

Alzare l’asticella del confronto costruttivo, continuano i tre sindacalisti vuol rappresentare la volontà da parte nostra di mantenere questa attività sul territorio regionale, favorendo nel frattempo lo sviluppo e la innovazione di prodotto, oltre al conferimento a grandi marchi produttori di birre, è giusto considerare lo sviluppo e la sempre maggiore presenza e specializzazione di una miriade di microbirrifici presenti sul territorio nazionale.

L’accordo concentra la sua attenzione proprio sugli aspetti della qualità del prodotto, sulla tracciabilità e il mantenimento delle certificazioni, condizioni in cui sono coinvolti in prima persona i lavoratori, che lavorano in team per monitorare continuamente lungo tutta la catena della produzione la regolarità e la conformità del prodotto finito, infine è stato inserito un capitolo che da la possibilità di attivare forma di welfare aziendale, con ricadute e temi che saranno discusse in sede aziendale fra la R.S.U. e la direzione aziendale.

fonte: www.basilicatanet.it