Con la relazione del segretario generale uscente Antonio Lapadula si è aperto stamane il 6° congresso regionale della Fai Cisl in corso al Park Hotel di Potenza alla presenza del segretario generale nazionale Luigi Sbarra.
“Bilateralità e contrattazione di secondo livello sono i pilastri su cui costruire un nuovo sistema di welfare e di relazioni industriali che pongano al centro la persona e le sue esigenze”, ha detto Lapadula sottolineando che “il decentramento contrattuale è il terreno su cui trovare nuovi spazi di partecipazione e responsabilità e costruire un modello di relazione tra lavoro e capitale fondato sullo scambio tra produttività e compartecipazione agli utili d’impresa”.
Parlando del dopo crisi Lapadula ha evidenziato che “la Basilicata si è messa alle spalle la più pesante recessione economica della sua storia recente”, ma ha evidenziato che tra “il 2011 e il 2014 il saldo migratorio è in pesante terreno negativo, con una perdita netta di 6.700 persone. La decrescita demografica è già oggi un tema sfidante sul quale si gioca il futuro della nostra regione”.
“La crisi economica ha lasciato un solco profondo sulla società lucana. Il tasso di povertà si mantiene su livelli sostanzialmente stabili a conferma della scarsa capacità inclusiva della ripresa economica”, ha detto ancora il segretario della Cisl evidenziando che “per migliaia di lavoratori espulsi dai cicli produttivi il futuro è appeso al reddito minimo di inserimento, che sconta ritardi e lungaggini non accettabili”.
Riprendendo il messaggio lanciato dalla Cei su giovani e Mezzogiorno, Lapadula ha osservato che “i giovani sono una risorsa anche per il sindacato, ma servono schemi, strumenti, linguaggi e modalità nuove. I dati sull’occupazione agricola e sul ricambio generazionale sono incoraggianti, ma occorre investire sulle filiere produttive e su un rapporto di maggiore cooperazione e integrazione tra agricoltura e trasformazione industriale”.
Infine, il tema della forestazione, per Lapadula di “importanza strategica, non solo in materia di tutela ambientale, difesa del suolo, prevenzione antincendio, tutela della biodiversità, ma anche come volano in grado di assicurare opportunità di lavoro e reddito e trattenere la presenza dell’uomo su un territorio a forte rischio di spopolamento. Negli ultimi anni siamo riusciti a dare stabilità al settore, in particolare dal punto di vista occupazionale, ma c’è ancora molto da fare lungo almeno tre direttrici: certezza delle risorse; riforma della governance del settore; sviluppo della filiera legno-energia”.
I lavori riprenderanno nel pomeriggio con l’elezione del nuovo segretario generale.