“Per la persona, per il lavoro”. È questo il tema del sesto congresso regionale della Fai Cisl in programma domani, dalle 9.30, al Park Hotel di Potenza, alla presenza del segretario generale nazionale Luigi Sbarra e del segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico. Circa 150 i delegati attesi nel capoluogo, eletti nelle assemblee congressuali che si sono tenute nelle scorse settimane in tutta la regione. Il segretario generale uscente Antonio Lapadula anticipa alcuni dei temi della sua relazione congressuale, l’ultima prima di lasciare il testimone ad un nuovo gruppo dirigente. “La parola chiave dei prossimi anni sarà rigenerazione”, spiega Lapadula, evidenziando che “senza temere il cambiamento il movimento sindacale deve avere il coraggio di rinnovare idee e strumenti per proporsi con autorevolezza e credibilità quale soggetto di rappresentanza dei bisogni dei lavoratori”. Per Lapadula “non è vero che il sindacato non serve più, la realtà ci dimostra ogni giorno che nella società contemporanea c’è un forte bisogno di rappresentanza, in particolare tra i ceti sociali più disagiati che faticano a far sentire la propria voce. Noi dobbiamo essere il megafono di queste persone”.
Diversi i temi che saranno al centro della riflessione congressuale, come i recenti rinnovi dei contratti nazionali, in particolare quello dell’industria alimentare, il primo con le nuove regole della contrattazione. E poi la legge contro il caporalato, che ha visto la forte mobilitazione sociale e istituzionale del sindacato, e il protocollo per l’accoglienza dei lavoratori migranti, il cosiddetto Protocollo del Viminale, con la Basilicata prima regione ad aver siglato il protocollo attuativo. Si parlerà anche di ricambio generazionale in agricoltura, che vede il Sud primatista per crescita dell’occupazione, in particolare tra gli under 35, e le politiche di governo e manutenzione del territorio lucano, con la necessità di rivedere la gestione della forestazione dopo l’accantonamento dell’ipotesi di istituire un’agenzia forestale regionale.
l.can.