L’ Amaro lucano torna ai contratti di solidarietà. E’ questa la prospettiva emersa in un incontro tenuto martedì sera tra le parti sindacali e l’azienda. Superato, pertanto, lo scenario della cassa integrazione, su quale la Cisl ebbe modo di mostrare alcune perplessità chiedendo maggiori delucidazioni. La proprietà, infatti, solo a dicembre scorso aveva rinunciato ad un contratto di solidarietà in essere da pochi mesi in nome di segnali di ripresa evidentemente durati poco, visto che solo due mesi dopo si è fatta largo l’ipotesi della cassa integrazione, adesso scongiurata in favore di una misura meno penalizzante per i lavoratori. Gli addetti alla produzione, una quindicina di unità, lavoreranno due e tre ore in meno al giorno e perderanno circa 200 euro al mese rispetto ai loro stipendi anche grazie all’intervento dello Stato, ma i dati sono orientati e vanno ancora verificati.
“Per ora – hanno infatti spiegato Giuseppe Camardo (Cisl Basilicata) e Vincenzo Cavallo (segretario provinciale Fai Cisl) al termine del confronto avuto nella sede materana di Confindustria – abbiamo trovato un’intesa verbale alla quale dovrà far seguito la sottoscrizione dell’accordo vero e proprio”. La nuova prospettiva sembra aver sostanzialmente messo d’accordo le parti. “E’ chiaro – proseguono i due sindacalisti – il Contratto di solidarietà è comunque un ammortizzatore sociale, ma è la soluzione meno peggiore per i lavoratori”. Ma ancora per quale motivo l’azienda , che un contratto di solidarietà lo aveva già in atto, vi aveva rinunciato, salvo poi ipotizzare un passaggio alla cassa integrazione? Peraltro era proprio questa la perplessità rilevata ad inizio marzo dalla parte sindacale.
“Premettiamo – spiegano – che occorre attendere la documentazione da sottoscrivere, ma in linea generale possiamo dire che l’esigenza di Amaro Lucano in questa fase va nell’ottica della maggiore flessibilità possibile”; in tal senso, par di capire, la cassa integrazione poteva prestarsi meglio a soddisfarla. “Alla fine, tuttavia, è stato stabilito che il contratto di solidarietà sarà fatto su base mensile e questo ha giocato a favore dell’accordo. La questione è tecnica e, ribadiamo, è preferibile attendere i documenti.
fonte: Il Quotidiano della Basilicata