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Cdb Alta Val d’Agri, lavoratori ancora a secco

Mettere la parola fine alla questione delle spettanze arretrate e provvedere in tempi brevi all’approvazione della legge di riordino dei consorzi di bonifica per far si che questi ritardi e tutte le problematiche connesse alla gestione degli enti trovino una soluzione definitiva. È quanto sollecitato dai lavoratori del Consorzio di Bonifica Alta Val d’Agri che levano la voce nuovamente sulle difficoltà e le problematiche che vivono ormai da anni all’interno dell’ente di bonifica. Dopo le solite promesse da parte della Regione Basilicata con l’accordo di un azzeramento delle mensilità arretrate entro la fine dell’anno, la situazione, a quanto dichiarato dagli stessi dipendenti “non è cambiata”. Attualmente l’attesa è di quattro mensilità arretrate (novembre, dicembre, la tredicesima e gennaio in corso). Per ora un nulla di fatto. Dalla sede i dipendenti fanno sapere “di essere stanchi di una situazione oramai arrivata al limite della tolleranza” e alzano anche dubbi sulla “fine di quei fondi che la Regione aveva messo a disposizione per pagare gli arretrati degli stipendi”.

“Non si riesce a capire – riferiscono – che fine hanno fatto. Ma la vicenda aveva iniziato ad assumere già dei contorni strani, qualche mese addietro in un assemblea straordinaria dei dipendenti”. In quell’incontro il rappresentante della Fai Cisl Antonio Santomartino aveva lanciato dei timori, trasformati poi in un appello al presidente della Regione, Vito De Filippo nel “vigilare sulla copertura finanziaria messa a disposizione”. Infatti nel documento-appello il sindacalista spiegava che “com’è noto la Regione Basilicata per venire incontro alle esigenze del Consorzio connesse con la disponibilità di fondi finalizzati anche al pagamento degli stipendi, ha consentito l’utilizzo del fondi assegnali negli ultimi anni sul capitolo 8.400 del bilancio regionale, finalizzati all’esecuzione di lavori sugli impianti irrigui mediante progettazione e affidamento ad imprese esterne. L’intesa raggiunta con la Regione ha comportato l’impegno del Consorzio a realizzare direttamente, con i propri dipendenti, le opere necessarie, riportate nel progetto elaborato dal servizio tecnico nel mese di settembre 2012, dell’importo complessivo di 1 milione e 498 mila euro. Poiché l’intervento deve essere completato e rendicontato, secondo le norme dei lavori, entro la fine del 2012, si invita tutto il personale all’assemblea straordinaria per l’illustrazione degli interventi e la comunicazione dello schema organizzativo previsto”.

Per il rappresentante della Fai Cisl era “quell’anche al pagamento degli stipendi che non faceva quadrato”. Anche perché, sempre secondo il rappresentante della Fai Cisl “dopo la manifestazione svoltasi sotto il palazzo della giunta regionale e l’incontro del 12 settembre con il presidente Vito De Filippo e le Confederazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil, l’accordo raggiunto era per la garanzia del pagamento degli stipendi entro il 31 dicembre 2012. Quindi -sottolineava allora Santomartino – si era provveduto a una copertura finanziaria, con l’assegnazione di lavori all’ente di bonifica, per seguire la strada del solo pagamento degli stipendi”. Cosa che, a quanto comunicato dai dipendenti, “fino ad oggi non si è verificata”.

Fonte: Il Quotidiano della Basilicata del 23 gennaio 2013